sabato 7 maggio 2011

AGGIORNAMENTI DI MAGGIO

LUNA NUOVA DI MAGGIO

LunologiaIl giorno 3 maggio alle ore 08.52 la Luna si congiunge al Sole nel segno del Toro dando inizio ad un nuovo ciclo lunare.
Il secondo segno dello Zodiaco è un altro animale cornuto di grande significato per i popoli antichi di tutto il mondo. Il toro e la vacca sono sacri in tutte le tradizioni poiché simbolo di nutrimento e fertilità. I nostri antenati allevavano il bestiame per la sopravvivenza e questo animale era forse il più redditizio e il più mansueto. 

Ancor oggi interi popoli vivono di latticini, come i tibetani, gli indù e molte tribù africane. In India la vacca è sacra e ancor oggi le vengono tributati onori che per noi sono inusuali … è frequente vedere fermarsi il traffico caotico anche della città più grande per lasciar passare una mucca!


La costellazione del Toro quindi è segno della primavera che avanza e della fioritura piena, il ciclo vitale si rafforza e l’elemento terra porta le sue qualità di solidità, densità, stabilità, sensualità. 


Nel culto di Mitra si narrava che questo dio, assimilabile all’Ariete, avesse cacciato e catturato il Toro e lo avesse sacrificato: dal suo sangue colato sulla terra erano nati gli animali e le piante utili all’uomo. Un culto mitriaco dell’Asia Minore  (....) CONTINUA A LEGGERE


ETIMOLOGIA: Il problema linguistico indoeuropeo e le origini matriarcali

Come tutti più o meno sappiamo, o constatiamo, le lingue che si parlano in Europa sono tutte (con in realtà qualche eccezione, anche se piccola) sorelle, o perlomeno cugine.
Le lingue scandinave, ad esempio, nonché il tedesco, l’olandese e l’inglese, hanno similitudini macroscopiche: tutti sanno che derivano da una lingua “germanica” più o meno unitaria.

Se ci spostiamo nell’area celtica troveremo popoli che parlano lingue sorelle fra loro in Irlanda, in qualche posticino del Galles, in Scozia e in Bretagna: è quel poco che resta di un universo linguistico che comprendeva tutte le isole che oggi chiamiamo Britanniche, la Gallia, una zona dell’attuale Spagna, l’Italia Settentrionale (cioè, sempre la Gallia….), ma anche ampie zone della Germania occidentale e del Sud. Fin qui, niente di nuovo; e il discorso potrebbe ripetersi per altre regioni linguistiche: illirica, tracia, greca e così via. Ma il fenomeno si presenta anche fuori dall’Europa: in Persia si trova una lingua presente anche, non troppo differente, nel Kashmir e nella Valle del Gange. Ma esistettero anche Sciti, Sarmati e Alani, popoli oggi dimenticati, che parlavano più o meno sempre una lingua molto simile; e gli Osseti, nel Caucaso, sono lì ancora oggi.
Ecco, fu proprio questo fatto che colpì qualche studioso: vi erano parole indiane che erano stranamente simili ad altre latine, o greche, o tedesche.
Troppo simili. La filologia di tanto tempo fa si accorse così che Sanscrito e Latino erano troppo simili per non essere parenti; ma lo stesso valeva per le lingue germaniche e quelle celtiche; o addirittura per lingue apparentemente tanto diverse quanto l’albanese da una parte e lettone e lituano dall’altra.

Finalmente, nel 1833, un oggi sconosciuto e dimenticato Franz Bopp pubblicava una“Grammatica comparata della lingua Sanscrita, Avestica, Greca, Latina, Lituana, Gotica e Tedesca”.
La scoperta era stata controllata e acclarata dalla scienza filologica: dall’Islanda all’India si parlavano e in gran parte si parlano....  (...) CONTINUA A LEGGERE


LE OSSA DEL DRAGO

LuoghiVi sono molti luoghi che sono stati toccati dai miti delle leggende celtiche ed arturiane, luoghi antichissimi, rimasti immutati, ed altri che invece sono cambiati, mentre città piccole e grandi crescevano loro intorno. Appassionati e studiosi di tutte le epoche sono andati alla ricerca di Camelot, di Avalon, delle isole druidiche, della foresta di Merlino…


" Il mondo è mutato. Un tempo un viaggiatore, se aveva la volontà e conosceva qualche segreto, poteva avventurarsi con la barca nel Mare dell'Estate e giungere non già a Glastonbury dei monaci ma all'Isola Sacra di Avalon; allora le porte tra i mondi fluttuavano con la nebbia e si aprivano al volere del viaggiatore. Perché questo è il grande segreto, noto a tutti gli uomini colti del nostro tempo: con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda". tratto da "
Le Nebbie di Avalon", M. Zimmer Bradley 


Vi sono molti luoghi che sono stati toccati dai miti delle leggende celtiche ed arturiane, luoghi antichissimi, rimasti immutati, ed altri che invece sono cambiati, mentre città piccole e grandi crescevano loro intorno. Appassionati e studiosi di tutte le epoche sono andati alla ricerca di Camelot, di Avalon, delle isole druidiche, della foresta di Merlino…E poi esistono i grandi templi monolitici e i tumuli preistorici, luoghi affascinanti e misteriosi che hanno sempre attratto la mente umana come Stonhenge, Avebury, New Grange, i long-burrows che punteggiano l'Inghilterra sud-occidentale… E naturalmente c'è Glastonbury, l'Isola di Vetro, che molti identificano con Avalon. 

Il mistero che avvolge questi luoghi è fitto, ed essi si perdono nelle nebbie del tempo.Ma se le leggende esistono, devo pur trarre la loro origine da qualcosa di concreto, sebbene sepolto chissà dove nel tempo e nella memoria. Se molte persone ancora oggi ne sono affascinate e continuano a visitarli con occhi pieni di stupore...  (...) CONTINUA A LEGGERE


LE NOVE VERGINI DI AVALON

AvalonL'utilizzo del numero NOVE in contesti sacri è universale: dal Nord Europa all'Africa, dalla Britannia fino alle Terre più a Est. Le tante dediche di chiese, pozzi, isole, pietre... alle nove Vergini ci guida con quasi certezza al supporre che il culto delle nove vergini fosse alla base del paganesimo antico, o meglio, ne fosse una colonna portante e affondasse le proprie radici in tempi remoti ed oscuri. 

Gruppi di nove donne sacre sono citati in numerose mitologie: dalle muse alle Regine di Avalon fino alle sacerdotesse dell'Isola di Sein citate da Pomponio Mela e giù sino alle antiche pitture rupestri di Cogul, raffiguranti la danza sacra di nove figure femminili.

Per molti secoli le conoscenze dei saggi vennero trasmesse oralmente, nulla venne messo per iscritto e apparentemente molto andò perso; oggi però, basandosi sulla tradizione orale, congiunta ad una analisi critica, all'archeologia e allo studio della toponomastica, possiamo con buona ragione supporre di riuscire a ricreare parte di ciò che verosimilmente si perse nelle nebbie del tempo, riuscendo in questo modo ad entrare nel profondo mistero dei nuclei di nove vergini: gruppi... (...) CONTINUA A LEGGERE

martedì 8 febbraio 2011

Lo scrigno si apre e.... TEMPO DI MERCATINO!

Felice shopping!

Per acquistare qualsiasi oggetto, mandate una mail a
korrigan@ynis-afallach-tuath.com


















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mercoledì 15 dicembre 2010

Ciò che era e ciò che è...




IL BIANCOSPINO DI GLASTONBURY

Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre, qualcuno, la polizia sta indagando, ha pensato bene di tagliare il sacro spino di Glastonbury. Abbiamo voluto evitare qualsiasi polemica di tipo religioso, e concentrarci solo sull'atto, terribile, che si commenta da sè... Vi terremo informati su tutto ciò che accadrà in futuro... Nel frattempo vi lasciamo con questo scritto:

HUATH: IL TERRIBILE


Su una delle Colline di Glastonbury cresce un piccolo albero. Non è bello, né imponente… cresce un po’ storto, schiaffeggiato com’è ogni giorno dal vento del Somerset… 

Ogni suo ramo è adorno di nastrini colorati… cresce lì, solitario, protetto da un bassa reticella di ferro. Ogni giorno donne e uomini di ogni parte del Mondo gli rendono omaggio. Quel piccolo albero è un biancospino. Ed è sacro… è il cancello che conduce nel Regno degli Antichi…





Huath, il biancospino, significa Il Terribile, Il Minaccioso. 
Ma com'è fatto questo albero misterioso e magico? Esso fiorisce divinamente e mostra bianchi petali ... eppure se non si fa attenzione ci si troverà le dita trafitte dalle sue lunghe ed appuntite spine. Non spine nere come il Prunus spinosa, ma spine bianche... da qui anche il nome "bianco-spino". La sua forma è estremamente contorta, mostra intrecci misteriosi, nasconde luoghi ed eventi di bellezza, cela un tesoro inestimabile, forse un Sentiero spiraleggiante da percorrere negli intricati avviluppamenti del suo legno… 

Come il sambuco viene considerato una pianta delle fate e proprio perché di loro "dominio", da sempre, la gente di campagna lo ha identificato come albero pericoloso... un albero sotto il quale si dice che non sia saggio addormentarsi specie in momenti liminali come l'alba, il tramondo, o nei i giorni in cui il velo tra i mondi è più sottile, ad esempio Samhain e Beltaine. Il rischio è di venire rapiti dalle fate e di finire nel loro mondo dove è facile perdersi e non trovare più la strada di casa, o, altra infausta sorte, restare "incantati" … giacché nella dimensione fatata il tempo scorre in modo diverso e bizzarro: al malcapitato potrebbe infatti sembrare di aver fatto un breve pisolino di 10 minuti e di aver avuto uno "strano sogno", per poi risvegliarsi e scoprire che invece son passati 50 anni... Si narra poi che il cespuglio del biancospino che cresce solitario in un campo aperto, rappresenti il confine fra la realtà e il Regno delle Fate, o forse sarrebbe più corretto dire, tra il nostro mondo e il loro. Se venisse abbattutto porterebbe disgrazie e sfortuna perché un tale avventato gesto significherebbe disonorare l'Altromondo… e, siccome nessuno ha mai avuto il coraggio di abbatterli, nelle credenze irlandesi, ancora tutt'oggi, è possibile vedere come interi cortili siano sorti "attorno" a centenari biancospini.

A Wearyall Hill (Glastonbury) sorge uno splendido Huath sacro, colmo di nastri e preghiere di pellegrini e gente del luogo. La leggenda narra che Wearyall hill sia la sporgenza sulla quale giunse Giuseppe di Arimatea portando il Sacro Graal. Il vecchio saggio aveva con sè un bastone fatto proprio di biancospino (pianta che cresce abbondante in Terra Santa). Arrivando lo piantò in terra e da esso, magicamente, nacque il meraviglioso Sacro Spino. Tale varietà è infatti unica nelle isole britanniche e molto simile a quella che cresce in Palestina. Il sacro spino di Glastonbury fiorisce in due periodi dell'anno: a Beltane e a Yule, e ancora oggi è consuetudine mandarne un ramo in fiore alla Regina, per ornare la tavola di Natale. Il biancospino che ora viene venerato sulla Collina non è più l’originale, ma bensì…un suo discendente. Si narra che, una volta vecchio, dal biancospino venga presa una talea e ripiantata nello stesso luogo, in modo tale da perpetrare il miracolo del bastone Fiorito di Giuseppe di Arimatea.

Huath ha fiori bianchi che emanano un odore dolciastro. Nell'antichità si diceva che tale odore ricordasse quello della vulva femminile, e per questo motivo veniva considerato un simbolo per eccellenza della Dea Bianca, Flora, Cardea, Blodeuwedd. Al contempo, questa pianta ha anche bacche rosse, che ricordano il sangue mestruale. La sua simbologia è dunque profondamente legata al sacro femminino e racchiude in sé i due colori sacri ai celti: il bianco e il rosso, i colori dell’Altromondo. Il suo nome "haw-thorn" significa "spino dei recinti", a sottolineare proprio il suo legame con le zone di liminarità. Viene altresì chiamato "may-thorn" o may-bush perchè fiorisce a maggio, nel mese simbolo per eccellenza della rinascita e dedicato in tutte le culture al sacro femminino.
Spesso però, ancora oggi, il suo odore viene associato anche alla morte. Ciò ci conduce a riflettere su come in questo contorto arbusto si celino le contraddizioni: gli estremi per meglio dire... Fiori stupendi, bianchi e candidi circondati da spine molto pungenti e odore sgradevole. E' una pianta che racchiude gli estremi: purezza e pericolosità. Il suo legno è molto duro e resistente e produce un fuoco caldissimo. Non è forse simile alla gioventù di Blodeuwedd? Bellissima, ma pericolosa quando raggiunge la consapevolezza di essere anche lei una fanciulla libera. Passionale, ma dura dato che non si pente e non ha paura di ciò che ha fatto a Llew. (vedi numero di Labrys precedente)




Da ciò che abbiamo narrato fino ad ora, possiamo ben dire come Huath sia un Guardiano, una creatura preposta alla protezione delle “Porte”, degli accessi. Sia quindi delle porte per il Regno della Fate o per l’Aldilà, sia delle comuni porte delle abitazioni (non per nulla una delle tantissime credenze legate a questa pianta è quella che appenderne dei rami sulla porta di casa per proteggerla dalle negatività...) Essendo un guardiano esso è sia simbolo di protezione, perché appunto protegge un “ingresso”, sia simbolo di cattivo auspicio. Ciò è dovuto alla simbologia estremamente chiara delle sue spine, ma anche al fatto che tradizionalmente protegge qualcosa di sconosciuto, e le cose sconosciute, come l’aldilà o gli spiriti fatati, spesso incutono paura! 
Bisogna essere preparati per affrontare ciò che si cela “oltre” il biancospino, bisogna essere consapevoli di sé stessi, dei propri limiti, e di ciò che si vuole, o si rischia di perdere se stessi…

Da questo punto di vista potrebbe esserci una specie di analogia tra le nebbie che proteggono Avalon, e quest’albero, protettore del mondo delle fate… Il bianco dei suoi fiori e delle sue spine è un colore che in molte culture simboleggia la morte, ma soprattutto l’iniziazione. Inoltre il biancospino è legato alla Dea, in particolare al suo aspetto di Fanciulla. Come scrive Riccardo Taraglio, esso rappresenta la parte femminile dell’universo, la Dea che difende l’ordine naturale delle cose, il caos primordiale, l’aspetto selvaggio, si potrebbe accostare quindi, come abbiamo già sottolineato, alla Vergine Cacciatrice. Con il tempo, quest’aspetto della Dea (come tutti gli altri aspetti del resto..) è stato demonizzato dalla cultura patriarcale, e con esso tutti i suoi simboli. Pare perciò logico pensare che il biancospino abbia acquisito nella superstizione popolare un carattere ancora più terribile rispetto a quello originario. Se prima si doveva stare attenti al suo immenso potere ambivalente, oggi questo potere è diventato infimo, subdolo, demoniaco.. Huath è uno dei fiori dai quali venne creata Blodeuwedd. Essa è la Vergine Cacciatrice, la Sposa di Maggio, è una dea fatata, selvaggia, che decide di non sottostare a ciò che le viene imposto e che alla fine si rivela una Iniziatrice per il marito che le era stato imposto e che lei ha tradito per tener fede a se stessa, alla sua natura. Una creatura Libera che, in tempi colmi di misoginia come quelli antichi, doveva far molta paura…

Come se ciò non bastasse.. Il biancospino viene utilizzato come regolatore cardiaco, elimina le aritmie, regola le tachicardie, migliora l'afflusso di sangue, ecc.. Già in passato si conoscevano queste sue proprietà… Ora: cosa c'è di più terribile di qualcosa che può controllare il cuore? Il cuore è il principio della vita, è l'organo sacro per eccellenza…
Un uso eccessivo delle sue foglie però uccide. Guarigione e morte. Gli estremi, i limiti ancora nel Biancospino.

Oggigiorno si favoleggia ancora che portare questa pianta in casa o in chiesa porti sfotuna, ma in realtà la verità risiede altrove: Huath è il simbolo dell'aspetto sessuale della dea, un affronto vero e proprio per la mentalità bigotta del Medioevo (epoca durante la quale molte tradizioni pagane vennero demonizzate, ad esempio, i matrimoni a maggio, mese di Beltane – Festa pagana della fertilità - e del biancospino…venivano considerati infausti, e, anzi, veniva consigliato di astenersi dai rapporti sessuali: esattamente il contrario di ciò che accadeva in qualsiasi radura o bosco la notte di Beltaine).
Concludendo, nella sua doppia natura, Huath il terribile racchiude il mistero dell'Aldilà, la concezione stessa del Viaggio del Viandante verso Avalon. Una cerca affascinante verso una terra incantevole, ma al contempo un viaggio pericoloso e costellato di mille insidie. 

Varcare le porte tra i Mondi, verso terre splendide e ricche, implica la morte. Che essa sia morte reale, come nel folklore, o, più verosimilmente, morte iniziatica, poco importa. Il biancospino è di questo che ci parla. Della rinuncia che si compie per andare oltre... 
oltre il cancello che conduce nel Regno degli Antichi…




FOTO DI ARGANTE. Pellegrinaggio Ynis Afallach Tuath settembre 2006

Note: articolo di Argante
redatto sulla base degli studio e degli approfondimenti svolti all’interno
del Gruppo di Studio ‘Sentieri di Avalon’ (Ynis Afallach Tuath)
- Si ringraziano Argante, Caillean, Lelaina, Phoenix Moon, Violet, Misaela, Meliade, Jlandra, Euphorbia-

giovedì 25 novembre 2010

Avalon e la luna di Dicembre

In questi freddi giorni, sull'Isola fervono i preparativi per il prossimo Solstizio. Ci siamo appena lasciate alle spalle il Samhain, ma abbiamo già un occhio al futuro confronto. Nel frattempo sono nate nuove ricerche e continua vecchie rubriche interessanti e utili, come quella sulle Lune Nuove...
Vi lascio con due brevi anticipazioni, per leggere interamente seguite i link... BUONA LETTURA!



LUNA NUOVA DI DICEMBRE 2010
Il giorno 5 dicembre alle ore 18 circa la Luna si unisce al Sole dando inizio ad un nuovo ciclo lunare.



E’ il ciclo che ci porterà al Solstizio d’Inverno Yule, un momento di silente attesa e di ritiro prima della rinascita. E’ molto interessante vedere come nel Tempo Celtico, dopo il Capodanno Samhain in cui tutto finisce, vi sia un momento di stasi e di fermo prima di intraprendere il nuovo corso. 

Questa saggezza ci suggerisce che prima di fare una cosa nuova è bene darsi un tempo di vuoto, quel vuoto che permette la totale pulizia, che ci aiuta a sentire le voci del nostro interiore Spirito e le voci del Cielo.
Il silenzio e l’attesa sono concetti importanti in tutte le tradizioni spirituali e il cristianesimo ha chiamato questo periodo Avvento, prendendo i concetti del tempo celtico e trasponendoli in esso. Il Vangelo di Marco (13,35-37) dice infatti:
“Vigilate dunque, perché non sapete quando il padrone di casa ritornerà…Perché non giunga all’improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi lo dico a tutti: vegliate!”
Il richiamo costante nel tempo dell’Avvento è quello di vigilare, di essere svegli, di uscire dal sonno. Non è il sonno fisico del corpo, bensì quello della mente e del cuore che ci impedisce di essere consapevoli. AVVENTO dal latino AD-VENTUS significa “la venuta” e nella Roma pre-cristiana significava l’ingresso una volta l’anno della divinità nel tempio ad essa consacrato. 
E’ il tempo in cui la nostra parte divina rinasce sotto forma di un Bambino Divino e trova il suo posto nel tempio del nostro cuore per ridarci vita e speranza. L’avvento è il tempo del buio più profondo prima del Solstizio d’Inverno, il Natale, La Ri-nascita.  
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QUANDO AVALON ERA UN'ISOLA...
L’area centrale del Somerset a sud-ovest delle colline Mendip consiste soprattutto di terra paludosa ed è attraversata da alcuni fiumi. La parte pianeggiante è composta principalmente da argille alluvionali e ghiaia, ma anche di sabbie marine, ciò che sembra indicare che questa parte era soggetta ad incursioni del mare. In particolare nell’area esaminata, dove scorre il fiume Brue, vi è uno strato continuo di torba rotto in alcuni punti da piccole isole. 



Ai tempo del primo villaggio lacustre, queste terre basse erano coperte da numerose paludi poco profonde. “Queste aree d’ acqua erano circondate da tratti irregolari di palude acquitrinosa, coperte di salici ed ontani, e bordate da foreste di querce e grandi alberi fino alle terre collinari” ((Bulleid, 1924, 19-20) Questo bacino paludoso era ancora esistente per tutto il XVI secolo ed è ancora registrato in mappe contemporanee. Al giorno d’oggi resta soltanto il nome dello Stagno di Meare.Le brughiere tra Glastonbury e Meare oggi hanno un aspetto molto diverso da quello che avevano al tempo dei Villaggi Lacustri, ovvero circa 2000 anni fa. Il fiume Brue che scorreva oltre il Tor era più un torrentello pigro che un fiume vero e proprio e l’intera area tra Glastonbury e Godney era una palude arborea (ontani e betulle crescevano maggiormente sugli appezzamenti sparsi di terre più asciutte) dove la maggior parte della zona era di acqua ricoperta da cannucce di palude. Un’enorme torbiera innalzata giaceva a ovest e conteneva la palude che si estendeva fino alle isole rocciose di Meare-Westhay, ma c’era uno stagno aperto a nord di Meare. L’intero paesaggio aveva un aspetto piuttosto desolato.
A causa di queste condizioni geografiche, il nome ‘villaggi lacustri’ non è proprio corretto, poiché Glastonbury era un villaggio di palude arborea e i villaggi di Meare erano stabiliti sul bordo della torbiera innalzata. Nessuno dei due era esattamente un villaggio lacustre, sebbene il nome sia ben radicato nella tradizione e sembrerebbe fuori luogo chiamarli altrimenti.  
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sabato 30 ottobre 2010

Samhain

Con la prima luna piena di novembre in Avalon festeggeremo Samhain... vi lasciamo quindi qui una breve introduzione ai nostri scritti... e iniziamo con l'augurarvi un gioioso Halloween! SUL NOSTRO SITO TROVERETE MOLTISSIMI ALTRI ARTICOLI DEDICATI A SAMHAIN, VENITE A TROVERCI! QUI!




LUNA NUOVA DI NOVEMBRE:

Il giorno 6 novembre alle ore 5 del mattino circa la luna si trova congiunta al Sole e quindi inizia un nuovo ciclo lunare nel segno dello Scorpione. Quest’anno la luna per ben due volte si farà piena in questo segno perché il ciclo lunare è di 13 mensilità mentre quello solare convenzionale è di 12.

La tredicesima luna, anche chiamata Luna Blu, è considerata la luna più magica dell’anno e numerose sono le leggende che la circondano (vi rimando alla lettura dell’articolo Luna Blu che trovate nel nostro sito).

La costellazione che ospita la tredicesima luna è quindi particolarmente importante per la nostra terra e quindi per il nostro cammino evolutivo.
Il gruppo di stelle chiamate dello Scorpione (nome che risale ai Sumeri) è una splendente costellazione astrale che si pone in parte sulla Via lattea il cui fulcro è Antares, la quindicesima stella del firmamento per luminosità, il cui nome significa “rivale di Marte” (ante, contro; Ares, Marte) e che fin dall’antichità ha avuto connotazioni magiche. 
Per gli abitanti dell’Honduras e del Nicaragua si ritiene che essa accolga le anime dei morti, e così anche per i nativi americani Pawnee e Cherokee, i quali dicono:”…essa indirizza i guerrieri lungo il sentiero fioco e difficile, e le donne e coloro che muoiono di vecchiaia lungo il sentiero più luminoso e più facile. Le anime dunque viaggiano verso Sud: alla fine del sentiero celeste sono accolte dalla Stella degli Spiriti e là dimrano”.


IL CALENDARIO DI NOVEMBRE:

LUNA DI NOVEMBRE: ECATE, DEA DEL VUOTO E DELLA LUNA OSCURA


Novembre è un mese che inizia con due delle feste più sentite dalla tradizione popolare, quella di Ognissanti e quella dei Morti. La notte che segna il passaggio tra ottobre e novembre è riconosciuta dai tempi più antichi come una notte magica e di potenza rigeneratrice al pari della notte di Natale. 

Per i celti era Samhain, uno spazio fuori dal tempo durante il quale tutte le frontiere sono abolite e ogni cosa può accadere. I rituali della festa sono incentrati sul rinnovamento, sulla divinazione e sull’arrivo degli Spiriti. I defunti approfittano di questa notte per “tornare a casa” e consumare un banchetto: così ancor oggi è uso lasciare piccole zucche piene di vino nuovo sulle finestre oppure apparecchiare la tavola con i “dolcetti dei morti”. Nel camino viene posto a bruciare il “ceppo delle anime” che riscalderà gli intirizziti visitatori. Il fuoco rappresenta anche la vita che si rinnova e saranno gli ultimi fuochi dell’anno fino a Beltaine in primavera, perché con Samhain inizia la Metà Oscura dell’anno celtico, quella dei Signori dell’Altro Mondo


LA STREGA:

La parola italiana STREGA deriva dal latino STRIX, che indica un uccello rapace notturno, con tutta probabilità molto simile alla civetta. 


Il termine inglese WITCH deriva invece dalla radice anglossassone WICCE, che significa “donna saggia”. 
Entrambe queste definizioni ci danno un'idea di chi in realtà fossero le cosiddette streghe. Ormai la storia moderna è abbastanza concorde nell’affermare che le streghe altro non furono se non donne di paese che vivevano in stretto contatto con la natura, e con le tradizioni pagane sopravvissute alla cristianizzazione, soprattutto nei villaggi rurali.
Erano donne che conoscevano l’arte di guarire con le erbe, tramandata nei secoli di madre in figlia, donne capaci di far nascere bambini, donne che avevano ricevuto insegnamenti riguardo le antiche usanze collegate con i cicli agricolo-pastorali del raccolto.

domenica 11 luglio 2010

Luna Nuova di Luglio 2010



Il  giorno 11 luglio alle ore 19.40 circa si forma la nuova luna nel segno del Cancro.
Scrive Alfredo Cattabiani nel suo Planetario:” In astrologia il Cancro è considerato il segno all’inizio del quale cade il solstizio d’estate, quando il Sole raggiunge il suo punto più settentrionale. Allora l’astro sembra rimanere stazionario per qualche giorno prima di scendere obliquamente verso sud”.
Ed è proprio un novilunio che ci invita alla stasi quello di quest’anno, un invito a calmare l’energia bollente che si è risvegliata con il Solstizio e che ci porta a voler risolvere le situazioni difficili con un colpo di testa.
La Luna e il Sole congiunti nella costellazione del più forte segno femminile dello Zodiaco ci invitano ad accogliere con calma e ponderatezza tutte le sfide che la vita ci pone. La Luna è nel suo domicilio più naturale e si accrescono le qualità inconsce e lunari come le emozioni, il sogno, l’istinto medianico e la fantasia. Non facciamoci perciò prendere troppo da quello che la nostra mente ci fa credere, non tutto è vero quello che pensiamo…

mercoledì 5 maggio 2010

Felice Beltaine!



Cogliamo l'occasione per augurare un sereno Beltane a tutti voi, e vi invitiamo a leggere i nuovi aggiornamenti del nostro sito.
Buona lettura!

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LA SPADA
Miti e simbologia

La spada come simbolo di virtù e potenza ha avuto, da sempre, una connotazione maschile legata all'eroe o al capo militare. Nei secoli è stata considerata come un oggetto di culto, che permetteva di elevarsi spiritualmente e nobilitarsi. Nelle antiche leggende la spada metteva alla prova l'eroe, valutando così il suo ardimento e la sua forza spirituale, per condurlo sulla via dell'Iniziazione ai Piccoli e Grandi Misteri.
Nei miti e nei racconti non ci sono solo moltissimi riferimenti alle armi e in particolare alle spade, ma anche alla loro forgiatura.
Presso i Celti, i fabbri godevano di una particolare importanza e occupavano un posto di rispetto nella gerarchia sociale accanto ai druidi. Gli artigiani erano stimati e considerati come persone di alto rango all'interno della società.

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IL SIGNIFICATO DEL MANTENIMENTO DEL SILENZIO

Perchè agli iniziati veniva imposto di non svelare i Misteri?
Era solo un voto di segretezza?
Perchè mantenere il silenzio?

"...esiste un silenzio che è un elemento primordiale sul quale la parola scivola e si muove, come il cigno sull'acqua". Jean Guitton

Vi sono molti tipi di “Mantenimento del Silenzio”. Alcuni silenzi sono solo silenzi vuoti e sterili, altri sono tutto fuorché vuoti. Alcuni di questi sono silenzi di paura, di negazione, di “punizione”, di chiusura, altri ancora sono positivi ed altamente creativi. Ma qualsiasi sia la nostra interpretazione del silenzio, Luce Assoluta, Buio Profondo, Dolce Nostalgia quello a cui ci si riferisce è il tipo di silenzio che sorge spontaneamente quando cerchiamo il nostro “centro” e l’equilibrio nelle “cose”. E' quel silenzio propositivo che ci da le risposte quando con il cuore le cerchiamo; è quel senso di pace interiore dove nascono le ispirazioni, dove le preghiere e gli intenti prendono forma, dove non esiste solitudine, dove l’“invisibile” ha melodia e colore e noi entriamo in comunione con la nostra anima.
"..Il mistero si rivela a chi sa conservare il silenzio nel seno della parola.." Eschilo

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BELTAINE IN AVALON

Beltane è la festa che segna l'inizio dell'estate. Essa, come si evince dal nome (dal gaelico irlandese Bealtaine o dal gaelico scozzese Bealtuinn; entrambi dall'antico irlandese Beletene, "fuoco luminoso"), viene festeggiata sotto la divina protezione del dio Belenos, lo splendente, il luminoso. "Bealtaine" è anche il nome del mese di maggio in irlandese ed è tradizionalmente il primo giorno di primavera in Irlanda.
Secondo alcuni è il giorno situato a metà fra l'equinozio di primavera ed il solstizio d'estate, astronomicamente il giorno corretto dovrebbe quindi essere circa il 5 maggio, anche se, convenzionalmente questa festa si situa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio.
In Avalon invece essa viene calcolata alla luna piena del mese nel quale il sole è nella costellazione del Toro. Associare una particolare fase della luna ad un particolare momento del sole fa parte del concetto, profondamente druidico, del 'ciclo metonico'. Il ciclo metonico dura 19 anni, ed è la durata approssimativa del corso di studi di un Viandante e anticamente di un aspirante druido. Ma cos'è il ciclo metonico?
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IL CINGHIALE

Il cinghiale è un animale caratterizzato da una simbologia assai complessa.
In questa creatura possiamo ravvisare un sinbolo spirituale di saggezza, conoscenza, guarigione, verità, lealtà, messaggero fra il Mondo Sotterraneo e quello umano, rappresentando perfettamente così nel mondo celtico la classe sacerdotale.
Oppure può anche essere visto come portatore di fertilità e vitalità, simbolo della Dea madre, la Natura divina della terra legata al ciclo lunare, alla Dea, alla femminilità feconda e aggressiva, ma anche al ciclo solare, agli dei, alla frenesia riproduttiva maschile e all'aggressività dei guerrieri. Rappresenta le energie del territorio, il potere della terra, che si manifesta come energia vitale. Quindi simbolo di abbondanza, nutrimento, ospitalità, festeggiamenti e riunioni sociali, fertilità, salute e protezione dal pericolo, potere e vitalità.

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domenica 4 aprile 2010

ANIMALI: fratelli

Giorno di Pasqua e giorno di riflessioni... (non che a noi pagani ce ne freghi molto eh...) sarà la varicella che mi porta a riflettere, ma oggi non ho proprio voglia di essere leggera, non quando penso alla miriade di agnellini maciullati per farsi una mangiata, ma non è di ciò che voglio parlare. Qui si parla di ricamo di solito, ma oggi mi è arrivata una mail da un amico. In Bulgaria non esistono leggi che tutelino gli animali, così può capitare che la mattina ti svegli e ti ritrovi il cane con TUTTE E QUATTRO LE ZAMPE TAGLIATE VIA perchè magari la settimana prima hai litigato con il tuo vicino. Ma vi rendete conto di cosa significhi sopportare una mutilazione tale? Di quale dolore e terrore si provi? Questo può succedere anche nel nostro BelPaese, ma almeno qui in Italia una legge che tuteli un po' gli animali c'è... In Bulgaria no. Non vi chiedo tanto, solo una firma..:



Scusate la crudezza della foto, ma troppe persone fanno finta di niente, queste immagini vanno guardate e l'orrore che suscitano deve entrarti dentro per farti capire, lettore che non pensi mai agli animali, di quale abominio sia capace l'uomo....

Fintanto che penseremo che gli animali hanno meno valore dei nostri stessi figli, saremo una società priva di morale e di cuore, con un'anima separata dal Tutto che ci ha creati ed impossibilitata a comprendere il vero significato della Vita. Oggi è Pasqua, più che augurare una buona Pasqua, auguro a chiunque passi di qui di riflettere su cosa significhi 'Rispetto per la Vita'.

PS: Per chi non sapesse l'inglese: la cagnolina ora sta bene, anche se senza le zampe.... ha un padrone che la ama e che si è preoccupato di farla curare e di accudirla, la firma serve per chiedere al governo Bulgaro una legge che permetta di punire i criminali che si macchiano di simili efferati delitti.

sabato 30 gennaio 2010

LUNA PIENA DI IMBOLC

Oggi 30 gennaio 2010, in Avalon si festeggia Imbolc. Questa lunazione viene chiamata LUNAZIONE DEL DILUVIO.
Vi lasciamo un breve assaggino dell'articolo sulla Luna di questa mese e vi auguriamo FELICE IMBOLC! (anche se voi probabilmente lo festeggerete tra qualche giorno...)

IL DILUVIO:
Am loch i m-maig
(Luna Piena tra il 21 gennaio e il 17 febbraio)
Benvenuta Luna del Diluvio!
Pioggia e neve coprono la terra d'acqua,
il duro terreno avrà il suo disgelo che lo trasformerà in fango fertile, dove potranno germogliare i semi.

Qualsiasi parte di noi che sia congelata e rifiuti di crescere deve lasciare il posto al dissolvimento benedetto del Diluvio.

Nel mese di Anagantios la Natura si prepara ad affrontare il periodo più freddo dell'anno, durante il quale deve trovare dentro se stessa la forza necessaria per sopravvivere alla durezza della stagione. Gli animali soffrono per il freddo e per la limitata possibilità di approvvigionamento alimentare, così, per superare questo periodo ed ottimizzare le energie, molte specie entrano nel cuore del letargo ed altre riducono drasticamente le attività. Questo è proprio ciò che suggerisce la traduzione del termine anagantios: la particella an- iniziale è senza dubbio privativa e il tema -anagantio- sembra essere una forma participiale della radice ag- (condurre, andare, portare); nell'irlandese antico troviamo infatti ag- con il medesimo significato, nel gallese agit (essi vanno), nel latino ago... Perciò anagan indicherebbe un periodo nel quale non si viaggia, in cui si resta e, probabilmente, si riposa. Solitamente viene interpretato come mese in cui si sta in casa, tempo della protezione o tempo del riposo. La fine dell'inverno infatti, è un momento in cui le provviste sono quasi terminate, la selvaggina scarseggia e la natura non si è ancora risvegliata, indicato perciò a preservare le energie.

Potete quindi constatare voi stessi che lo studio degli influssi lunari è interamente basato sull'osservazione della Natura. Nonostante i climi possano essere diversi nelle varie zone della Terra, è possibile riscontrare degli elementi comuni che rappresentano le linee guida su cui basarsi per proseguire con uno studio più approfondito.

Non solo i Celti, infatti, davano questo significato alla lunazione: gli Indiani d'America, ad esempio , la chiamavano Luna del Lupo, proprio perché i lupi sono tra gli animali che riducono le attività in questo periodo, rinchiudendosi nelle proprie tane. E non dimentichiamo che nell’antica Roma il 15 febbraio avevano luogo i Lupercali, in onore di Luperco, l’uccisore di lupi, il cui tempio, il Lupercale, era la grotta, sotto il Palatino, nella quale Romolo e Remo erano stati allattati dalla Lupa. Durante i Lupercali, i sacerdoti del Dio, nudi, percorrevano le strade di Roma sferzando la folla con corregge ritagliate nel cuoio del capro che era stato appena sacrificato. Le donne sterili tendevano mani e schiena, con la speranza di essere in tal modo fecondate. Il significato della festività era semplice: era importante espiare le vecchie colpe (si riteneva che Luperco avesse ucciso la Lupa che aveva nutrito i fondatori di Roma) prima dell’inizio del nuovo anno e della promessa di una fecondità futura.

I lupi appartengono ad una specie monogama, vivono in gruppo e restano nella stessa famiglia/branco per tutta la vita. Dal branco dipende l'affetto, la conoscenza, il sostegno morale, la vita stessa. Quest'animale ha infatti un forte senso di partecipazione e di protezione all'interno del branco, ma al tempo stesso vive una forte individualità e possiede una spiccata personalità. Simbolo di maternità e di unità familiare è principalmente un maestro che insegna a capire le relazioni profonde che uniscono ogni uomo con i suoi simili e con tutti gli esseri viventi che popolano la Terra.

La lunazione suggerisce quindi di trascorrere del tempo con la nostra famiglia spirituale, naturale e divina, ricordando che ciò che siamo lo dobbiamo anche a quello che loro ci hanno dato, nel bene e nel male. E' tempo di godere della compagnia di coloro che amiamo facendoci coccolare, rilassandoci e percependo tutta la protezione che la nostra casa e la nostra famiglia possono darci. Se ci sono problemi o incomprensioni questo è un buon momento per fermarsi e trovare la calma per affrontarli, poiché le energie pacate di questa luna possono aiutarci ad infondere nella nostra famiglia spirito di solidarietà, di amore e di mutuo interesse. Chi non ha famiglia può dedicare le sue attenzioni ai vecchi e più cari amici.

Nella cultura celtica il lupo è una guida per coloro che si avventurano nei mondi spirituali, il messaggero della Dea della Morte-nella-Vita e funge da accompagnatore nella Terra dei Morti, guidando le anime attraverso le foreste dell'Altromondo.
Chi meglio di lui può guidarci e aiutarci, mentre, nelle profondità del nostro inconscio, ci confrontiamo con le nostre paure più profonde?
Sebbene abbiamo ormai varcato le porte del semestre buio dell'anno, le energie sono ancora interamente rivolte all'interno, in un viaggio solitario verso la saggezza.

Imbolc, culmine della Stazione del Confronto, giunge assieme a questa luna piena, inondandoci delle sue energie di purificazione e guarigione. Nella versione del Táin Bó Cúailnge contenuta nel Libro Giallo di Lecan, la festa di Imbolc è indicata come la féil Bridge, la festa di Brigit, e corrispondeva ai Lupercales romani, festa della purificazione e della fecondità della fine dell’inverno. Il nome Imbolc è stato appunto tradotto come purificazione, ma secondo Vendryes, imb- sarebbe un prefisso intensivo, seguito da folc, acquazzone. Quest’interpretazione potrebbe essere giustificata dall’antica quartina che recita:

Assaggiare ogni vivanda secondo l’ordine,
ecco quello che si deve fare ad Inbolc;
lavarsi le mani, i piedi, la testa,
è così come dico.

sabato 23 gennaio 2010

Nuovi aggiornamenti per Imbolc


Buongiorno a tutte e a tutti!
Ecco l'aggiornamento ufficiale di Imbolc.
Buona lettura a tutte e a tutti!

L'AWEN

LA VISIONE CELTICA DELLA MORTE

LA TRIADE BARDICA
Ci sono tre cose che si assomigliano:
una spada luminosa arrugginita dal troppo tempo passato nel suo fodero
l'acqua limpida che puzza per il troppo tempo
e la saggezza morta per il lungo disuso

IL CUMINO:

Per Greenpeace e con AgireOra Network contro le pellicce

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Contro le Pellicce di Max Mara

venerdì 15 gennaio 2010

Verso Imbolc....




Dopo la pausa per le Feste, i lavori in Associazione sono ripresi con grande entusiasmo. Stiamo lavorando su e per Imbolc e, nella mailing list libera, stanno partendo nuovi studi, tra cui quello sulla simbologia degli animali.
Vi lasciamo un articolo sulle nonuple rappresentazioni della Dea e come sempre una ricetta adatta al periodo.

LA SORELLANZA DELLE NOVE
Tra Mito e Realtà

Introduzione
Le tradizioni celtiche sono costellate da manifestazioni della Dea Madre nel suo triplice aspetto. Ella si presenta come Vergine, Madre e Anziana, come Dea della Luna crescente, piena e calante, come Madre terrestre, celeste e dell’Altromondo, come Signora della nascita, della procreazione e della morte, e in molti altri modi. Alcune delle sue manifestazioni sono formate da nove elementi piuttosto che da tre, perché si ritiene che il nove sia un numero ancora più magico e misterioso rispetto al tre stesso, in quanto si potrebbe descrivere come una sua triplicazione, un tre ancora più potente, perché “tre volte tre”.
Tra le nonuple rappresentazioni della Dea rientrano i sacri ordini femminili, formati da nove Sacerdotesse-Dee in possesso di un’immensa Conoscenza e potere magico, nei quali molti scettici ripongono poche e dubbiose credenze, ma che, fino a prova contraria, esistettero già dalle epoche arcaiche e sopravvissero a lungo anche in tempo celtico, ben nascosti da quelle nebbie che si ergono a proteggere la Magia da coloro che ne sono nemici.
Non sono poche le testimonianze che parlano di queste Sorellanze e sarebbe quindi stolto negare la loro reale esistenza, forse più per una assurda questione di principio che per altro. In ogni caso le poche notizie che si hanno su di esse trovano migliore sviluppo nelle leggende, nelle fiabe e nei miti, che sono molto più adatti a contenere ciò che è fantastico ed incantevole rispetto alla pura realtà, la cui visione, soprattutto al giorno d’oggi, è totalmente disincantata.

Ormai si è soliti pensare che ciò che è magia, meraviglia, sogno, non faccia veramente parte del mondo reale, che non sia “vero”, ma questo non significa che si abbia ragione a crederlo. Coloro che guardano il mondo con i soli limiti della ragione spesso non si rendono conto di quanto poco riescano a vedere e di quanta bellezza si privino allo sguardo, perché potrebbe non essere tutto come appare in superficie, potrebbe non essere tutto così spoglio, sterile e limitato. Potrebbero essere le Nebbie a mostrare una realtà materiale illusoria, nascondendo ciò che, al di là di essa, vive sin dai tempi primordiali in un divino incanto, impensabile per la mente umana.
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SALSA AL MANDARINO

Ingredienti:
- mezzo litro di succo di mandarino (circa 15 frutti);
- 40 grammi di zucchero;
- 1 cucchiaino di fecola di mais
Preparazione:

Spremete gli agrumi, filtrate il succo e mettetelo in un pentolino con lo zucchero. Fate bollire piano, giusto per sciogliere lo zucchero. Diluite la fecola di mais con un cucchiaio o due di acqua. Versatela nel pentolino senza smettere di...
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Vi ricordiamo che nella mailing list aperta stiamo cercando di analizzare una delle

TROIDDES DEWIANETH CYMRY:
Sono tre le armonie che tengono insieme tutte le cose:
l'armonia dell'amore e della giustizia,
l'armonia della verità e dell'immaginazione,

e l'armonia degli Dei e della necessità.

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