sabato 7 maggio 2011

AGGIORNAMENTI DI MAGGIO

LUNA NUOVA DI MAGGIO

LunologiaIl giorno 3 maggio alle ore 08.52 la Luna si congiunge al Sole nel segno del Toro dando inizio ad un nuovo ciclo lunare.
Il secondo segno dello Zodiaco è un altro animale cornuto di grande significato per i popoli antichi di tutto il mondo. Il toro e la vacca sono sacri in tutte le tradizioni poiché simbolo di nutrimento e fertilità. I nostri antenati allevavano il bestiame per la sopravvivenza e questo animale era forse il più redditizio e il più mansueto. 

Ancor oggi interi popoli vivono di latticini, come i tibetani, gli indù e molte tribù africane. In India la vacca è sacra e ancor oggi le vengono tributati onori che per noi sono inusuali … è frequente vedere fermarsi il traffico caotico anche della città più grande per lasciar passare una mucca!


La costellazione del Toro quindi è segno della primavera che avanza e della fioritura piena, il ciclo vitale si rafforza e l’elemento terra porta le sue qualità di solidità, densità, stabilità, sensualità. 


Nel culto di Mitra si narrava che questo dio, assimilabile all’Ariete, avesse cacciato e catturato il Toro e lo avesse sacrificato: dal suo sangue colato sulla terra erano nati gli animali e le piante utili all’uomo. Un culto mitriaco dell’Asia Minore  (....) CONTINUA A LEGGERE


ETIMOLOGIA: Il problema linguistico indoeuropeo e le origini matriarcali

Come tutti più o meno sappiamo, o constatiamo, le lingue che si parlano in Europa sono tutte (con in realtà qualche eccezione, anche se piccola) sorelle, o perlomeno cugine.
Le lingue scandinave, ad esempio, nonché il tedesco, l’olandese e l’inglese, hanno similitudini macroscopiche: tutti sanno che derivano da una lingua “germanica” più o meno unitaria.

Se ci spostiamo nell’area celtica troveremo popoli che parlano lingue sorelle fra loro in Irlanda, in qualche posticino del Galles, in Scozia e in Bretagna: è quel poco che resta di un universo linguistico che comprendeva tutte le isole che oggi chiamiamo Britanniche, la Gallia, una zona dell’attuale Spagna, l’Italia Settentrionale (cioè, sempre la Gallia….), ma anche ampie zone della Germania occidentale e del Sud. Fin qui, niente di nuovo; e il discorso potrebbe ripetersi per altre regioni linguistiche: illirica, tracia, greca e così via. Ma il fenomeno si presenta anche fuori dall’Europa: in Persia si trova una lingua presente anche, non troppo differente, nel Kashmir e nella Valle del Gange. Ma esistettero anche Sciti, Sarmati e Alani, popoli oggi dimenticati, che parlavano più o meno sempre una lingua molto simile; e gli Osseti, nel Caucaso, sono lì ancora oggi.
Ecco, fu proprio questo fatto che colpì qualche studioso: vi erano parole indiane che erano stranamente simili ad altre latine, o greche, o tedesche.
Troppo simili. La filologia di tanto tempo fa si accorse così che Sanscrito e Latino erano troppo simili per non essere parenti; ma lo stesso valeva per le lingue germaniche e quelle celtiche; o addirittura per lingue apparentemente tanto diverse quanto l’albanese da una parte e lettone e lituano dall’altra.

Finalmente, nel 1833, un oggi sconosciuto e dimenticato Franz Bopp pubblicava una“Grammatica comparata della lingua Sanscrita, Avestica, Greca, Latina, Lituana, Gotica e Tedesca”.
La scoperta era stata controllata e acclarata dalla scienza filologica: dall’Islanda all’India si parlavano e in gran parte si parlano....  (...) CONTINUA A LEGGERE


LE OSSA DEL DRAGO

LuoghiVi sono molti luoghi che sono stati toccati dai miti delle leggende celtiche ed arturiane, luoghi antichissimi, rimasti immutati, ed altri che invece sono cambiati, mentre città piccole e grandi crescevano loro intorno. Appassionati e studiosi di tutte le epoche sono andati alla ricerca di Camelot, di Avalon, delle isole druidiche, della foresta di Merlino…


" Il mondo è mutato. Un tempo un viaggiatore, se aveva la volontà e conosceva qualche segreto, poteva avventurarsi con la barca nel Mare dell'Estate e giungere non già a Glastonbury dei monaci ma all'Isola Sacra di Avalon; allora le porte tra i mondi fluttuavano con la nebbia e si aprivano al volere del viaggiatore. Perché questo è il grande segreto, noto a tutti gli uomini colti del nostro tempo: con il nostro pensiero, noi creiamo giorno per giorno il mondo che ci circonda". tratto da "
Le Nebbie di Avalon", M. Zimmer Bradley 


Vi sono molti luoghi che sono stati toccati dai miti delle leggende celtiche ed arturiane, luoghi antichissimi, rimasti immutati, ed altri che invece sono cambiati, mentre città piccole e grandi crescevano loro intorno. Appassionati e studiosi di tutte le epoche sono andati alla ricerca di Camelot, di Avalon, delle isole druidiche, della foresta di Merlino…E poi esistono i grandi templi monolitici e i tumuli preistorici, luoghi affascinanti e misteriosi che hanno sempre attratto la mente umana come Stonhenge, Avebury, New Grange, i long-burrows che punteggiano l'Inghilterra sud-occidentale… E naturalmente c'è Glastonbury, l'Isola di Vetro, che molti identificano con Avalon. 

Il mistero che avvolge questi luoghi è fitto, ed essi si perdono nelle nebbie del tempo.Ma se le leggende esistono, devo pur trarre la loro origine da qualcosa di concreto, sebbene sepolto chissà dove nel tempo e nella memoria. Se molte persone ancora oggi ne sono affascinate e continuano a visitarli con occhi pieni di stupore...  (...) CONTINUA A LEGGERE


LE NOVE VERGINI DI AVALON

AvalonL'utilizzo del numero NOVE in contesti sacri è universale: dal Nord Europa all'Africa, dalla Britannia fino alle Terre più a Est. Le tante dediche di chiese, pozzi, isole, pietre... alle nove Vergini ci guida con quasi certezza al supporre che il culto delle nove vergini fosse alla base del paganesimo antico, o meglio, ne fosse una colonna portante e affondasse le proprie radici in tempi remoti ed oscuri. 

Gruppi di nove donne sacre sono citati in numerose mitologie: dalle muse alle Regine di Avalon fino alle sacerdotesse dell'Isola di Sein citate da Pomponio Mela e giù sino alle antiche pitture rupestri di Cogul, raffiguranti la danza sacra di nove figure femminili.

Per molti secoli le conoscenze dei saggi vennero trasmesse oralmente, nulla venne messo per iscritto e apparentemente molto andò perso; oggi però, basandosi sulla tradizione orale, congiunta ad una analisi critica, all'archeologia e allo studio della toponomastica, possiamo con buona ragione supporre di riuscire a ricreare parte di ciò che verosimilmente si perse nelle nebbie del tempo, riuscendo in questo modo ad entrare nel profondo mistero dei nuclei di nove vergini: gruppi... (...) CONTINUA A LEGGERE

3 commenti:

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